Un’altra sconfitta. la diciassettesima stagionale. Il Lecco ha perso proprio nel finale contro il Sudtirol un punto che certo non gli avrebbe cambiato più di tanto la vita, ma avrebbe fatto sostanza almeno per fare sperare in una rinascita.
Il Lecco della sfera di cuoio continua a viaggiare a fari spenti, quasi avulso dal contesto della cadetteria. Il sole che sembrava poter sorgere da alcune prestazioni precedenti è ormai spento da nove turni durante i quali la squadra ha racimolato soltanto un punto.
La dirigenza sembrava sul punto di attuare un’altra rivoluzione copernicana alla conduzione tecnica. Già messi alla porta, in precedenza, Luciano Foschi ed Emiliano Bonazzoli, i blucelesti sembravano voler fare lo stesso con Alfredo Aglietti dopo lo 0-1 ingenuamente incassato contro gli altoatesini quando il pareggio sembrava già scritto. Ma tanto è. Aglietti resta al suo posto. Con una missione che, con il passare delle giornate, si fa non impossibile, ma sicuramente sempre più difficile, quella di traghettare i manzoniani in zona sicurezza.
L’attacco, peraltro, per il terzo turno di fila, non ha dato segni di sè non andando per nulla a bersaglio, e da questo Aglietti dovrà pur partire per cercare di raddrizzare una barca che ha sempre più acqua dentro. Nelle ultime ore si è diffusa la possibilità che il patron Paolo Di Nunno rassegni le dimissioni, come ha già fatto Domenico Fracchiolla.
E’ un Lecco che, in un momento delicatissimo come questo, necessita di tranquillità. Che possono certo dare i risultati, ma innanzitutto la capacità di fare compattezza di un gruppo bisognoso di ritrovare l’entusiasmo che lo fece riapprodare la scorsa stagione in cadetteria dopo cinquant’anni di assenza.